Non servono tante parole per spiegare l'importanza di Sebenico nel mondo dello sport e della pallacanestro nello specifico. Questa città porta con sé un'aura speciale che porta inevitabilmente chi ci nasce a lasciare il segno. Sarà per l'aria frizzante in arrivo dalle splendide cascate di Krka, sarà per la storia di cui è intrisa o per quel senso di protezione che danno le mura delle fortezze di San Michele e San Nicola; insomma questo gioiellino nel centro della Dalmazia ha molteplici ragioni per essere portato nel cuore. Nascere qui e iniziare la tua avventura con una palla a spicchi tra le mani ti consegna un testimone pesante, gli “occhi” di Drazen Petrovic a vegliare sul tuo futuro sono una responsabilità ma anche uno sprono per diventare un simbolo e portare in giro il significato che ha la parola “pallacanestro” per gli abitanti di Sebenico. Miro Bilan è figlio di tutto questo, un gigante di oltre 210 centimetri che abbiamo imparato a conoscere con la divisa del Banco di Sardegna Sassari, ma che da questa stagione vestirà i panni bianco-blu della Germani Brescia. Una giovinezza trascorsa in Croazia tra Sibenik, Zadar e Cedevita prima dell'approdo in Francia con Strasburgo ed ASVEL; gli anni in Sardegna, il Prometey, il ritorno al PalaSerradimigni, la stagione con Vassilis Spanoulis al Peristeri hanno reso il classe 1989 un centro di cui parlare quando si vuole alzare il tasso tecnico e fisico del proprio roster, così l'arrivo alla corte di coach Alessandro Magro nella città che ha portato a casa la prima Coppa Italia della sua storia.
La carriera di Bilan comincia nella sua terra natale militando nella seconda serie con il Sibenik fino all'età di 20 anni, poco prima che la società dichiarasse il fallimento. Lo Zadar – una delle quattro squadre croate militanti nella ABA League – nel gennaio del 2010 lo preleva e lo firma per tre stagioni il giovane centro. L'avventura però è destinata a durare poco anche a causa dei problemi finanziari che minacciano il club; sembra un fulmine a ciel sereno per Miro, il quale si era appena affacciato al professionismo e aveva iniziato a mostrare lampi di una pallacanestro vecchia scuola che ben si sposava con la filosofia e la cultura del campionato. Il ragazzo viene notato infatti dal Cedevita Zagabria, squadra con l'ambizione di dominare in Croazia e diventare una minaccia concreta nella Lega Adriatica dopo aver conquistato il terzo posto in EuroCup nell'edizione 2010-11. L'inizio nella capitale è una girandola di emozioni da non dimenticare: il successo nel derby contro il KK Zagreb per 74-72 nella finale della Kresimir Cosic Cup (coppa di Croazia) vale il primo storico trofeo per il club; successivamente arrivano il secondo posto nel campionato croato e nell'ABA League, si potrebbe pensare ad una doppia delusione che vieta loro la gioia della tripletta, ma in realtà apre solo le porte ad un periodo florido per il Cedevita e per Miro Bilan come perno centrale della rosa.
Dopo una stagione non particolarmente felice nonostante il debutto in Eurolega, il matrimonio tra la compagine di Zagabria e il nativo di Sebenico prosegue sugli stessi binari, entrambi in grande crescita e con una serie di successi che vanno ad arricchire i due palmarés. Miro e il Cedevita centrano per quattro anni di fila la doppietta coppa-campionato in Croazia – due delle quali guidati in panchina da coach Jasmin Repesa – e ottengono tre secondi posti nella Lega Adriatica; in campo europeo la soddisfazione non va oltre una Top 16 di Eurolega della stagione 2015-16, ma i numeri del classe 1989 mostrano una crescita costante e gli danno la certezza di essere un elemento di spicco anche in competizioni il cui tasso tecnico è decisamente più elevato. Gli ultimi due anni nella capitale coincidono anche con l'arrivo in panchina – in qualità di vice – di Gianmarco Pozzecco con cui si riunirà a Sassari nel 2019. Bilan è il giocatore più impattante dell'intera ABA League e nel 2016 arricchisce la sua bacheca personale con il premio di MVP registrando 14.6 punti e 7.8 rimbalzi di media a partita; nel 2017 aggiunge quello di MVP della coppa di Croazia e la seconda selezione consecutiva nell'All-ABA League Team.
Terminata l'esperienza decennale nel proprio paese d'origine, Miro Bilan si trasferisce in Francia per giocare con Strasburgo prima e con ASVEL la stagione seguente. In due anni si porta a casa due coppe di Francia, un titolo nazionale e il riconoscimento nell'All-EuroCup Second Team lasciando il marchio della propria pallacanestro old school anche in un campionato più competitivo. Il profilo del centrone croato è ciò che fa a caso della Dinamo Sassari fresca di vittoria in FIBA Europe Cup e della medaglia d'argento in LBA. La partenza è subito sprint: 10.0 punti, 7.0 rimbalzi, 10.0 di valutazione e Supercoppa Italiana conquistata dopo due gare terminate ai tempi supplementari contro Vanoli Cremona (semifinale) e Umana Reyer Venezia (finale). Tuttavia, la pandemia smorza l'entusiasmo e ogni appuntamento è rimandato alla stagione successiva che si conclude però con due traguardi a livello personale per il nativo di Sebenico: primo per valutazione media (22.8) e l'inserimento nel primo quintetto del campionato con 16.3 punti e 7.7 rimbalzi a partita. Nel settembre del 2021, Miro Bilan si trasferisce in Ucraina per giocare con il Prometey; sebbene il suo impatto sia più che positivo, l'avventura dura poco più di cinque mesi e come nelle storie più romantiche, il croato torna a Sassari per terminare la stagione con 15.6 punti e 8.0 rimbalzi di media.
Prima dell'arrivo a Brescia, il classe 1989 ha trascorso un'intera annata allenato da Vassilis Spanoulis in Grecia. Con gli ellenici trova spazio nel quintetto titolare in quarantuno partite tra campionato e Basketball Champions League, oltre a trascinarli verso una storica finale di coppa di Grecia. Saluta con 12.3 punti e 8.0 rimbalzi in 24.8 minuti di impiego medio ed esattamente un anno dopo il suo arrivo al Peristeri, Miro Bilan ritorna nel Belpaese per aggiungere qualità, centimetri e fisico all'interno del pitturato della Germani. Nelle due stagioni e mezzo disputate in LBA, il centro di 213 centimetri ci ha abituato ad una pallacanestro incentrata principalmente sull'utilizzo del post basso per imporre la sua stazza e del piede perno con cui ingannare la marcatura del difensore, chiudendo infine con un semi-gancio letale destinato a mandare la sfera in fondo alla retina. Bilan è un elemento fondamentale per giocare il pick and roll: infatti, nonostante non sia particolarmente rapido, la sua capacità di bloccare e rollare aiuterà non poco uno scorer temibile come Amedeo Della Valle, oltre a rendere più facile la vita del playmaker Semaj Christon con cui costruirà l'azione offensiva; in attacco potrà anche dare una mano come passatore sullo scarico e talvolta farsi coinvolgere nel pick and pop per tirare dalla media distanza. A rimbalzo parliamo di un intimidatore d'area in grado di far valere centimetri e muscoli arrivando per primo sul pallone vagante; non è particolarmente votato alla stoppata, ma riesce a mettere la pressione necessaria per dare al proprio avversario il tiro con il più alto coefficiente di difficoltà così da indurlo all'errore. Infine, la sua presenza nel pitturato ostile è sinonimo di seconde chances create, questo potrà trasformarsi in un'ulteriore arma a disposizione per coach Magro e per i tiratori di Brescia sempre in ritmo per stracciare la retina da oltre l'arco.
Redazione: Overtime - Storie a Spicchi