Originals

5 domande a... Tomislav Zubcic: "Apprezzo tutto il supporto che sto ricevendo da Napoli e dai suoi tifosi. Il mio idolo da bambino? Kresimir Cosic"

Tomislav Zubcic

Reduce da una prestazione da protagonista da 17 punti contro i campioni d'Italia in carica dell'EA7 Emporio Armani Milano,Tomislav Zubcic è il primo protagonista della nuova stagione della rubrica "5 domande a...", raccontandosi per com'è dentro e fuori dal campo e di come si sta ambientando alla GeVi Napoli.

 

Dopo due turni nel campionato italiano hai già conquistato la città e i tifosi, quali emozioni hai provato durante il tuo arrivo e la tua prima permanenza a Napoli?

C’è sicuramente un tipo di pressione diversa quando firmi per una squadra con così tanta storia e passione per la pallacanestro. Vuoi ovviamente rispettare le aspettative che hanno posto su di te, vuoi vincere tutte le partite complicate e dare ai tifosi quel tipo di esperienza al palazzetto. Arrivando da una città che respira pallacanestro (Zadar, in Croazia, ndr), capisco e apprezzo tutto il supporto e l’amore che sto continuando a ricevere dalla città e dai tifosi.

Avete battuto i campioni d'Italia concedendo loro solo 68 punti. Qual è stata la chiave che ha portato a questa prestigiosa vittoria?

Per prima cosa, coach Milicic è una persona precisa e sa perfettamente quale chiave tattica adottare. Diventa più facile se chi guida la squadra getta basi solide, fa le scelte giuste nel costruire il proprio team e stabilisce il tipo di ritmo giusto da seguire. Seconda cosa, siamo un bel gruppo di persone sia dentro sia fuori dal campo e tutti quanti diamo il 100% rimanendo focalizzati e sforzandosi di dare il nostro meglio. La cosa più importante però è stata vedere il PalaBarbuto senza nemmeno un posto vuoto. Quella è la benzina più potente per noi.

Lei e coach Milicic siete entrambi croati e nella vostra carriera avete viaggiato in tutto il mondo. Che tipo di rapporto si è sviluppato tra di voi in questi primi mesi insieme.

Coach Milicic ed io abbiamo aspettato il momento giusto e la giusta opportunità per arrivare finalmente a lavorare insieme e questa stagione è sembrata il momento corretto affinché tutto funzionasse per il meglio. Sento come se ci capissimo alla perfezione perché ad entrambi piace uno stile di pallacanestro molto simile e spero che questo rispetto reciproco e questo modo di capirci possa anche aiutare la squadra a raggiungere tutti gli obiettivi che ci siamo posti ad inizio stagione.

Pur avendo le dimensioni e i centimetri dei centri della vecchia scuola, lei è un lungo moderno e duttile che si adatta bene al basket moderno. Pensa di essersi adattato a una pallacanestro più veloce che richiede ai lunghi una maggiore mobilità e versatilità, oppure si è trattato di un'evoluzione naturale?

Sì, questo è sempre stato il tipo di stile di gioco che preferisco, ma ho anche imparato ad adattarmi velocemente alle richieste di ogni coach per cui ho giocato e alle esigenze della Lega in cui ho militato. Se non acquisisci quel tipo di caratteristiche tecniche come giocatore e non hai la volontà di esplorare ed imparare, finisci per affondare. Invecchiando il più grande vantaggio che ottieni è dato dalla tua esperienza, perciò devi essere in grado di offrire anche qualcosa di più.

Ci parli di chi è fuori dal campo. Ha qualche hobby? Ha già visitato Napoli?

Fuori dal campo sono un padre ed un marito a tempo pieno, tutto il mio tempo libero lo trascorro con la mia famiglia girando tra parchi e parchi giochi, centri commerciali, niente di speciale o stravagante [sorride, ndr]. Durante la preseason sono “andato a caccia” di ristoranti sperimentandone diversi, per un amante del cibo come me questa è stata sicuramente un’esperienza eccellente. Tuttavia, ho tantissime cose ancora da spuntare nella mia lista delle cose da fare in questa stagione.

Domanda extra: nei primi anni della tua carriera hai vestito le maglie di Zadar e Cibona, sei stato selezionato nel Draft NBA e oggi sei in Italia. Sono alcuni dei passi fatti anche da una leggenda del basket come Kresimir Cosic, viste anche alcune caratteristiche fisiche che vi accomunano. Quanto ha influito/influenzato la tua carriera un giocatore del suo calibro? O c'è qualche altra leggenda croata che ti ha ispirato?

L’influenza che ha avuto Kresimir Cosic su di me è stata enorme. Quando sei un bambino e vieni da una piccola cittadina croata situata sulla costa devi essere consapevole di potercela fare; hai bisogno di una prova che ti dimostri che qualcuno là fuori, proveniente da un posto così piccolo, ci è riuscito. Nonostante ciò non ho mai pensato di paragonarmi a lui, ma avere un modello a cui ispirarsi è veramente molto importante, ti aiuta a vedere la strada che hai tracciato in maniera più chiara. Il mio obiettivo personale non è mai stato quello di diventare una star, collezionare trofei e medaglie, non fraintendetemi è bellissimo vincere ma non è minimamente comparabile a diventare il modello a cui un bambino di può ispirare. Permettere ad altre persone di innamorarsi della pallacanestro grazie al tuo modo di giocare e alle cose che fai; c’è qualcosa di più grande e bello di questo?

Le ultime gallery
Le ultime notizie
Title Sponsor
Platinum Sponsor
Platinum Sponsor
Official Sponsor
Official Sponsor
Technology Partner
Medical Supplier
Treno ufficiale
Official Ball
Technical Sponsor
Official Ticketing
Official Water
Official Nutrition Partner
Official Supplier
Official Supplier
Mobility Partner
Official Court Supplier
Media Partner
Media Partner
Media Partner
Official Radio
Official Advisor